Fango

Nella boscaglia ridondavano rumori non troppo percettibili di uccelli e insetti del sottobosco. La luce che filtrava dalla vegetazione non era delle più limpide, e il tempo sembrava aver modificato diverse cose. Quanto tempo? Anni? Mesi? Di certo non giorni, visto il cambiamento del paesaggio.
Forti piogge a quanto pare avevano mosso i terreni e ridestato antichi alberi da tempo con sembianze di cadaveri di legno... Forti piogge avevano sconvolto le leggi della morte non solo per i vegetali del luogo. Tremò lievemente una zolla di terra. L'umidità aveva reso il terreno morbido. Strisciò come in insetto, fuori da quel suolo fangoso, qualcosa di sporco, sottile... Seguì un altro movimento, ne apparve un altro... un altro ancora. Non erano esseri differenti ma parti di un essere. si spostarono con forza smuovendo trenta centimetri di terriccio. Erano le ossa di una mano, beh, quasi tutte. Con fragore un intero braccio uscì e il palmo della fantomatica mano si schiaffò sulle terra lateralamente, come per tirare su un corpo intero. Faticando e perdendo pezzi, un marcio e logoro scheletro fuoriuscì, in parte imprigionato dalla radici dei vegetali che lì dimoravano.
Il braccio destro era rimasto sotto terra come anche la mascella, e qualche costola fratturata. Il cadavere senza più un brandello di carne addosso, una volta in piedi fece come per guardarsi attorno...
Abbassò lo sguardo, o meglio, quel che rimaneva del cranio. Disperazione forse, solitudine.
Cadendo sulle ginocchia sempre col capo basso, poggiò a terra il palmo stringendo lentamente il terriccio con le quattro dita rimaste... Lentamente venne avvolto da un fumo sprigionato da quelle stesse ossa decomposte. Le bave di fumo divennero fiamme scarlatte e un corpo morto da tempo iniziò la sua macabra lenta dolorosa rigenerazione. Tornò dagli inferi come demone, ma questa volta non c'era più un signore inferico a dominarlo.
Mosse qualche passo con quella nuova sanguinante carne, e sparì nelle tenebre della vegetazione. Gabriel si era destato di nuovo.